La Bibliografia gramsciana, fondata da John M. Cammett, ora curata da Francesco Giasi e da Maria Luisa Righi con la collaborazione dell'International Gramsci Society raccoglie volumi, saggi e articoli su Gramsci pubblicati dal 1922 e pubblicazioni e traduzioni degli scritti di Gramsci dal 1927. Per aggiornamenti, integrazioni o correzioni scrivere a: bibliografiagramsciana@fondazionegramsci.org
Azzarà, Stefano G.,
Antonio Gramsci 125 anni dopo: la svolta postmoderna, l'«egemonia» e la crisi della cultura marxista in Occidente, in Gramsciana, 2016, 177-185
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Does the growing international concern with Antonio Gramsci involve also a revival of a global interest towards Marxism and its method? In fact, the reception and spread- ing of Gramsci's thought happens in a very ambiguous background. Already in the so called "Postcolonial Studies", Gramsci, the scholar of hegemony and of Southern Ques- tion appears tout court as a sort of merciless hater of Modernity. And appears therefore as an fiery opponent of the universalistic thought, misunderstood as the ideology of Western Imperialism, and as an opponent of Hegel's philosophy. This kind of lecture is still stronger in Ernesto Laclau. Politics is red by the Argentinan philosopher in accordance with Gramsci's idea of hegemony, an idea in which would be hidden the secret of the «building of the people». That is, the building of new forms of flexible iden- tities, useful in replacing the old and vanished class identities. But in order to realize this project, we need to definitively overcome the philosophy of history that Marxism inherited from Hegel. According to Laclau, Gramsci's greatness is exactly in his placing the basis for an escape of Marxism form the context of dialectical tradition, that is from modern metaphysics. But replaced in this way on the ground of the postmodern turn, Gramsci's hegemony becomes now nothing different from hermeneutics and "weak thougt". And in consequence of this strategic move, also the borders between Right and Left evaporate, shaping the political figure of a "populism" engaged for a "radical democracy" but unable in defining its own "people".
Solidarity without Borders. Gramscian Prospectives on Migration and Civil Society Alliance, 2016, [Review]: Schede, in Grasmciana, a cura di Gregorio Sorgonà, 2016, p. 195
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Marco Marras, I Gramsci a Sorgono.
Francesco Sonis, Antonio Gramsci. Le radici materne, in Egemonia e Scienza, a cura di Alessandra Marchi, 2016, p. 196
Edizione Nazionale degli scritti, Documenti; Lingua (e Linguistica)
citazione
Bartoli, Matteo,
Appunti di glottologia 1912-1913, in 4: *Documenti, un corso universitario di Matteo Bartoli redatto da Antonio Gramsci / a cura di Giancarlo Schirru; Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 2016, XLIV, 254
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Il testo qui edito è costituito dalla dispensa del corso di Glottologia tenuto da Matteo Bartoli all'università di Torino nell'anno accademico 1912-1913. I suoi motivi di interesse non riguardano soltanto la figura del celebre studioso di origine istriana che tenne quelle lezioni, o più in generale la storia degli studi linguistici in Italia e il loro sviluppo nell'istituzione universitaria, ma anche un particolare legato all'estensore materiale della matrice manoscritta da cui è stata tratta la stampa litografica: quest'ultimo è identificabile con Antonio Gramsci, allora studente all'università di Torino, in particolare impegnato negli studi linguistici sotto la guida proprio di Bartoli, con cui almeno fino al 1918 ebbe in progetto di compiere la propria tesi di laurea. Il documento ci consente dunque di conoscere con un certo dettaglio quale fosse l'insegnamento a cui Gramsci si era sottoposto nei suoi primi anni di università, quali le sue letture, quali gli strumenti scientifici di cui aveva appreso l'uso. Più in generale, è possibile dedurre da questo scritto in che modo Gramsci andava formando la sua personalità scientifica in un momento in cui egli intendeva indirizzarsi verso un preciso àmbito disciplinare, quello della linguistica appunto. La dispensa è già nota: fu segnalata da Renzo de Felice con una breve notizia pubblicata nel 1964 sulla «Rivista storica del socialismo», in cui l'autore afferma di trarre le sue informazioni da una copia in possesso «della signora Olga Pastore, che ringraziamo per la sua gentilezza e liberalità» (de Felice 1964, p. 219). L'esemplare nelle mani di de Felice sembra essere lo stesso conservato oggi presso la Fondazione Istituto Gramsci, come si evince da un'annotazione manoscritta da lui citata («La copia da noi esaminata presenta altresì una nota autografa di Antonio Gramsci a un amico e, evidentemente, compagno di studi», ibidem) che corrisponde a quella che si può ancora leggere sull'esemplare da noi consultato: «all'am[...] / domandando scusa per il ritardo / A. Gramsci». L'attribuzione della stesura materiale a Gramsci può essere avanzata sulla base della grafia, dal momento che la dispensa è riprodotta da una matrice manoscritta: il riconoscimento della mano di Gramsci nella scrittura che percorre l'intero volumetto è stato già proposto da de Felice («Le dispense [...] sono litografate e ripetono chiaramente l'inconfondibile carattere della calligrafia gramsciana», ibidem). [...]
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Introduzione, XI Appunti di glottologia. Anno Accademico 1912-1913, 1 Apparati, 153 Commento, 155 Nota al testo, 169 Bibliografia, 191 Indici, 215 Indice generale, 253
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Canfora, Luciano,
La riflessione gramsciana sul parlamentarismo tra Otto e Novecento, in Accademia Nazionale dei Lincei, Convegno: Attualità del pensiero di Antonio Gramsci, 2016, 105-122
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Tosel, AndréGramsci in Francia, 1993-2013: dall'oblio a una ripresa indiretta
FA PARTE DI:
Gramsciana, 2016, 17-30
SOGGETTI:
Traducibilità di Gramsci; Immanenza; Globalizzazione; Marxismo Occidentale; Tosel, André
citazione
Tosel, André,
Gramsci in Francia, 1993-2013: dall'oblio a una ripresa indiretta, in Gramsciana, 2016, 17-30
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Nice, «Gramsciana» publishes an article on Gramsci in France that he had sent
to this journal as a contribution to the section «My Gramsci». The editor, Fabio
Frosini, prefaces the text with a quick portrait of Tosel as a philosophy professor,
an influential Marxist intellectual, a critic of contemporary capitalism,
as well as the author of landmark books on Spinoza, Kant and Marx and, above
all, one of the most important Gramsci scholars of the last 50 years.
In memoria di André Tosel, scomparso lo scorso 14 marzo nella sua città natale,
Nizza, pubblichiamo un saggio su Gramsci in Francia, che Tosel aveva inviato
alla rivista come contributo alla sezione «Il mio Gramsci». Il curatore, Fabio
Frosini, antepone al testo un ritratto di Tosel come professore di filosofia,
influente intellettuale marxista, critico del capitalismo contemporaneo, oltre
che autore di libri su Spinoza, Kant e Marx e, uno dei più importanti studiosi
gramsciani degli ultimi cinquanta anni., table_contents=, titolo_collana=, collocazione=, relazioni_titolo_collegato=[Gramsciana], relazioni_identificativo=[], relazioni_tipo_relazione=[padre], relazioni_numero_volume=[3], relazioni_numero_issue=[], relazioni_start=[], relazioni_end=[], relazioni_pagine=[], relazioni_forma_visualizzata=[2016], relazioni_forma_normalizzata=[20160101-20161231], relazioni_tipo_data=[], relazioni_luogo=[Modena], relazioni_editore=[Mucchi], relazioni_paese=[IT], soggettivoc=[Traducibilità di Gramsci, Immanenza, Globalizzazione, Marxismo Occidentale, Tosel, André], subjectvoc=[Translatability of Gramsci, Immanence, Globalization, Western Marxism, Tosel, André], note_riservate=, source=, recordInfo=, identifier=IT-GRAMSCI-BIB00001-0021306, recordOrigin=, condizioni_accesso=, dateIssued=20160101-20161231}]
Thomas, Peter D.A Revolution against Capital? Gramsci and the "visual angle" of October 1917
FA PARTE DI:
Gramsciana, 2016, 35-49
SOGGETTI:
Rivoluzione permanente; Giacobinismo; Egemonia
citazione
Thomas, Peter D.,
A Revolution against Capital? Gramsci and the "visual angle" of October 1917, in Gramsciana, 2016, 35-49
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impact upon both his personal and political lives, constituting a fundamental 'turning
point' in his maturation as a person and political leader. Drawing upon archival research,
this paper aims to reconstruct key moments in the dialogue between Gramsci,
the Bolshevik leadership and the wider experiences of the Russian Revolution in 1922-
3. It focuses in particular upon the importance of this period for the emergence of a
distinctive notion of hegemony as a central dimension of Gramsci's political thought
and practice. While Gramsci's earlier writings tended to utilise a received meaning of
hegemony as a form of political power, the 'svolta di Mosca' produced a greater emphasis
upon hegemony as a concrete 'method of political work'. It was in Moscow in
1922-3 that Gramsci discovered the concrete forms of what he had earlier called the
'vivifying thought' 'immanent' to both Das Kapital and the Russian Revolution. His distinctive
elaboration of the notion of hegemony in subsequent years represents a concentration
and critical elaboration of these intense experiences.
Il soggiorno di Gramsci nella capitale della rivoluzione mondiale nel 1922-1923, ha avuto
un impatto profondo sulla sua vita, personale e politica e ha rappresentato un fondamentale
"punto di svolta" nella sua maturazione come persona e come leader politico.
Basato su ricerche d'archivio, questo articolo mira a ricostruire momenti chiave del
dialogo tra Gramsci, la leadership bolscevica e le più ampie esperienze della rivoluzione
russa nel 1922-1923. Nel saggio ci si concentra in particolare sull'importanza di questo
periodo per l'emergere di una nozione distintiva dell'egemonia come dimensione centrale
del pensiero politico e della pratica di Gramsci.
Mentre negli scritti precedenti, il termine egemonia era inteso da Gramsci come forma
di potere politico, con la "svolta di Mosca" si nota una maggiore enfasi nell'utilizzo
di questo temine, considerato un concreto metodo di lavoro politico. Fu a Mosca nel
1922-1923 che Gramsci scoprì le forme tangibili di ciò che aveva precedentemente definito
"pensiero vivente", "immanente" nei noti articoli La Rivoluzione contro il "Capitale",
e Note sulla Rivoluzione russa. Questa nuova elaborazione della nozione di egemonia
negli anni successivi alla fase moscovita, rappresenta una elaborazione critica di
quella esperienza così intensa., table_contents=, titolo_collana=, collocazione=, relazioni_titolo_collegato=[Gramsciana], relazioni_identificativo=[], relazioni_tipo_relazione=[padre], relazioni_numero_volume=[3], relazioni_numero_issue=[], relazioni_start=[], relazioni_end=[], relazioni_pagine=[], relazioni_forma_visualizzata=[2016], relazioni_forma_normalizzata=[20160101-20161231], relazioni_tipo_data=[], relazioni_luogo=[Modena], relazioni_editore=[Mucchi], relazioni_paese=[IT], soggettivoc=[Rivoluzione permanente, Giacobinismo, Egemonia], subjectvoc=[Revolution, Jacobinism, Hegemony], note_riservate=, source=, recordInfo=, identifier=IT-GRAMSCI-BIB00001-0021307, recordOrigin=, condizioni_accesso=, dateIssued=20160101-20161231}]
Di Meo, AntonioEgemonia, linguaggi e catarsi. Note sul pensiero gramsciano
FA PARTE DI:
Gramsciana, 2016, 51-72
SOGGETTI:
Coscienza; Psicologia; Filosofia Della Praxis; Egemonia
citazione
Di Meo, Antonio,
Egemonia, linguaggi e catarsi. Note sul pensiero gramsciano, in Gramsciana, 2016, 51-72
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reference to ancient history (notably, the Greek and the Etruscan history), and to contemporary
history (Prussian Hegemony, Piedmontese hegemony). In Italy the same notion
was also widely used in the analysis of the "language question". The language
question has been until now erroneously regarded as the origin of Antonio Gramsci's
use of the hegemony notion within the other parts of his thought, especially with reference
to the process of formation and stabilization of a modern State. For Gramsci, in
fact, the culmination of the hegemonic process coincides with the realization of a "armoured
consensus of coercion", that is to say a tightly organized set of more or less
complex civil institutions, mentalities, languages, cultures, behaviours (including the
unconscious ones), habits, but also of single (intellectual) personalities who operate
either individually or in different sort of groups. Such process may or may not imply the
development of social subjectivities, who may play either a passive or active part within
the process. The process itself is neither univocal nor unidirectional, it is made of many
and different stages, all continuously characterized by conflict between different options.
Here the idea originates that "the starting point of the whole philosophy of praxis"
is the "fixation of the 'cathartic' moment", i.e. the elaboration of the structure in the
superstructure, which is the preliminary passage from necessity to freedom, where the
former is connected to the (more or less complete) unconsciousness on the part of social
agents of the true mechanism generating their actions and their will; while freedom
implies intellectual command of the objective conditions in which they operate,
which constitutes the first step for their modification and change. The notion of Catharsis
is thus crucial, and it will be examined also with reference to the psychology of
the time in which Gramsci was elaborating his thought.
Il concetto di egemonia era largamente presente nella cultura dell'Ottocento, sia nello
studio della storia antica (greca ed etrusca), e poi di quella contemporanea (egemonia
prussiana, egemonia piemontese). In Italia questo concetto aveva avuto un'ampia
diffusione anche nella trattazione della "questione della lingua" finora considerata - riguardo
all'opera di Antonio Gramsci - erroneamente all'origine dell'uso che questi ne
fa nel resto del suo pensiero in particolare nel processo di formazione e stabilizzazione
di uno Stato moderno. Il culmine del processo egemonico, infatti, per Gramsci consisteva
nella realizzazione di un «consenso corazzato di coercizione» ossia un insieme
fortemente organato di istituzioni civili più o meno complesse, di mentalità, di linguaggi,
di culture, di comportamenti anche inconsapevoli, di abitudini, ma anche di singole
personalità (intellettuali) operanti individualmente o raggruppate nelle forme più diversificate.
Processo giocato sulla crescita o meno delle soggettività sociali; sulla loro
condizione di più o meno accentuata passività oppure attività all'interno di esso; processo
non univoco, né unidirezionale, fatto di tanti e diversi stadi, nel quale il conflitto fra più e diverse opzioni è sempre presente. Di qui, ancora, l'idea che «il punto di partenza
per tutta la filosofia della praxis» è la «fissazione del momento "catartico"», ossia
della elaborazione della struttura nella sovrastruttura, che è il preliminare passaggio
dalla necessità alla libertà, dove la prima è interconnessa alla inconsapevolezza più
o meno totale da parte dei soggetti sociali del reale meccanismo generatore delle loro
azioni e della loro volontà; la seconda, invece, nel dominio intellettuale delle condizioni
oggettive di vita nelle quali operano, primo passo per modificarle o rovesciarle. Centrale,
dunque, è il concetto di catarsi esaminato però anche in riferimento alla psicologia
dell'epoca in cui Gramsci operava., table_contents=, titolo_collana=, collocazione=, relazioni_titolo_collegato=[Gramsciana], relazioni_identificativo=[], relazioni_tipo_relazione=[padre], relazioni_numero_volume=[3], relazioni_numero_issue=[], relazioni_start=[], relazioni_end=[], relazioni_pagine=[], relazioni_forma_visualizzata=[2016], relazioni_forma_normalizzata=[20160101-20161231], relazioni_tipo_data=[], relazioni_luogo=[Modena], relazioni_editore=[Mucchi], relazioni_paese=[IT], soggettivoc=[Coscienza, Psicologia, Filosofia Della Praxis, Egemonia], subjectvoc=[Consciousness, Psychology, Philosophy of praxis, Hegemony], note_riservate=, source=, recordInfo=, identifier=IT-GRAMSCI-BIB00001-0021308, recordOrigin=, condizioni_accesso=, dateIssued=20160101-20161231}]
Fresu, GianniCoutinho traduttore e interprete di Gramsci. L'elaborazione di una teoria gramsciana sul Brasile
FA PARTE DI:
Gramsciana, 2016, 131-148
SOGGETTI:
Rivoluzione Passiva; Brasile
citazione
Fresu, Gianni,
Coutinho traduttore e interprete di Gramsci. L'elaborazione di una teoria gramsciana sul Brasile, in Gramsciana, 2016, 131-148
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thought in Brazil: his work can be read from an historic, social, literary or even political
scientific perspectives, but certainly the bulk of his production focuses on the relationship
between culture and politics. Coutinho scrutinizes Brazil's modern and contemporary
history, from Independence to the 1964 military coup, resorting to Gramscian
categories such as passive revolution and conservative modernization for a better understanding of the process through which the state is strengthened by a conservative
bourgeoisie prone to transformism. In particular Coutinho explores the character of
political praxis seen as the specific sphere of collective interaction and creation of consensus.
As it happened in Italy during the Risorgimento, Coutinho records how transformism
works, syphoning forms of opposition and recruiting the members of the future
ruling class without taking into account any personal qualifications.
Nella diffusione di Gramsci in Brasile l'opera di traduzione di Carlos Nelson Coutinho ha
un ruolo speciale, la sua produzione complessiva può essere letta con prospettive diverse, storiche, letterarie, scientifico-politiche, ma sicuramente i primi suoi articoli si sviluppano attorno al rapporto tra cultura e politica. Coutinho riaffronta la storia brasiliana,
dall'indipendenza al Golpe del 1964, passando per la prima repubblica e il cambio di
regime del 1930, rileggendone la trama attraverso le concezioni di rivoluzione passiva e
modernizzazione capitalistica conservatrice, focalizzando l'opera di rafforzamento dello
Stato e la composizione delle sue classi dirigenti grazie all'operatività del trasformismo
in una società civile ancora non pienamente sviluppata. Un'analisi compiuta attraverso
comparazioni con quanto avvenuto in Italia nel processo di unificazione nazionale.
Il tema, anche nel caso del Brasile, è la rivoluzione senza rivoluzione, il trasformismo
come processo di formazione delle classi dirigenti per cooptazione attraverso la decapitazione e l'assorbimento dei gruppi sociali di opposizione negli equilibri conservatori del Paese, come alternativa a un compiuto sistema di selezione democratica., table_contents=, titolo_collana=, collocazione=, relazioni_titolo_collegato=[Gramsciana], relazioni_identificativo=[], relazioni_tipo_relazione=[padre], relazioni_numero_volume=[3], relazioni_numero_issue=[], relazioni_start=[], relazioni_end=[], relazioni_pagine=[], relazioni_forma_visualizzata=[2016], relazioni_forma_normalizzata=[20160101-20161231], relazioni_tipo_data=[], relazioni_luogo=[Modena], relazioni_editore=[Mucchi], relazioni_paese=[IT], soggettivoc=[Rivoluzione Passiva, Brasile], subjectvoc=[Passive revolution, Brasil], note_riservate=, source=, recordInfo=, identifier=IT-GRAMSCI-BIB00001-0021311, recordOrigin=, condizioni_accesso=, dateIssued=20160101-20161231}]
Alessandroni, Emiliano,
Il crepuscolo della dialettica. Foucault contra Gramsci, in Gramsciana, 2016, 171-184
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Can the French philosopher's theories be considered cultural progress or rather than a
cultural recession, as far as the emancipation processes are concerned? The following
article analyzes, in a comparative way, the main categories of both intellectuals.
The biggest difference is not only in the way to change reality, but also in the idea of reality
itself. If in Gramsci, we can see an effort to think in a dialectical way, Foucault judgment
is characterized by a pre-dialectic way of thinking the world and its structures.
Foucault's thought doesn't agree with the arising of ideas that appeared after October's
revolution. It is, actually, the opposite. In fact categories like "imperialism", "capitalism",
"class struggle" vanish in his view. In conclusion, unlike Gramsci, Michel Foucault's
theories seem to be much more similar to those of liberalism or conservative
revolution then to those of Marxism.
Qual è il rapporto tra il pensiero di Michel Foucault e quello di Antonio Gramsci? Le teorie del filosofo francese possono essere considerate un'evoluzione o un'involuzione
culturale per quello che riguarda i processi di emancipazione? Il seguente articolo analizza, in maniera comparata, le principali categorie dei due intellettuali.
La differenza maggiore tra loro, non riguarda soltanto il modo di pensare il cambiamento
della realtà, ma l'idea di realtà stessa. Se in Gramsci possiamo osservare lo sforzo
di pensare in modo dialettico, il giudizio di Foucault, al contrario, appare caratterizzato
da un modo pre-dialettico di concepire il mondo e le sue strutture.
Il pensiero di Foucault non concorda con quella costellazione di idee emersa dopo la Rivoluzione d'Ottobre, ma sembra piuttosto collocarsi in opposizione ad essa. Categorie
come "imperialismo", "capitalismo", "lotta di classe" svaniscono, invero, nella sua prospettiva.
In conclusione, diversamente da quelle di Gramsci, le teorie di Michel Foucault
mostrano una maggior vicinanza a quelle del liberalismo o della rivoluzione conservatrice che a quelle del marxismo., table_contents=, titolo_collana=, collocazione=, relazioni_titolo_collegato=[Gramsciana], relazioni_identificativo=[], relazioni_tipo_relazione=[padre], relazioni_numero_volume=[3], relazioni_numero_issue=[], relazioni_start=[], relazioni_end=[], relazioni_pagine=[], relazioni_forma_visualizzata=[2016], relazioni_forma_normalizzata=[20160101-20161231], relazioni_tipo_data=[], relazioni_luogo=[Modena], relazioni_editore=[Mucchi], relazioni_paese=[IT], soggettivoc=[Progresso, Classe, Lotta Di, Contraddizione, Imperialismo, Egemonia], subjectvoc=[Progress, Class struggle, Contradiction, Imperialism, Hegemony], note_riservate=, source=, recordInfo=, identifier=IT-GRAMSCI-BIB00001-0021313, recordOrigin=, condizioni_accesso=, dateIssued=20160101-20161231}]
Carlucci, AlessandroPasolini after Dante: The "Divine Mimesis" and the Politics of Representation, 2016, [Review]: Schede
FA PARTE DI:
Gramsciana, 2016, pp. 188 - 189
SOGGETTI:
Nazional-Popolare; Egemonia; Realismo (in letteratura); Politica; Letteratura; Pasolini, Pier, Paolo
citazione
Carlucci, Alessandro,
Pasolini after Dante: The "Divine Mimesis" and the Politics of Representation, 2016, [Review]: Schede, in Gramsciana, 2016, pp. 188 - 189
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