La Bibliografia gramsciana, fondata da John M. Cammett, ora curata da Francesco Giasi e da Maria Luisa Righi con la collaborazione dell'International Gramsci Society raccoglie volumi, saggi e articoli su Gramsci pubblicati dal 1922 e pubblicazioni e traduzioni degli scritti di Gramsci dal 1927. Per aggiornamenti, integrazioni o correzioni scrivere a: bibliografiagramsciana@fondazionegramsci.org

  • Fabrini, Rolando, Gramsci e il risorgimento: Sensibili alle foglie, 2018, 192 p.
    L'analisi gramsciana va alla ricerca dei diversi fattori che hanno contribuito, tutti insieme, a determinare, nella seconda metà dell'Ottocento, il Risorgimento italiano come "un processo storico complesso e contraddittorio, che risulta integrale in tutti i suoi elementi antitetici". Gramsci riconosce, nel cosiddetto "potere d'attrazione" dei moderati sui democratici, un'accorta "egemonia", per la quale muove critiche al Partito d'Azione per non avere saputo opporre, all'omogeneità spontanea dei gruppi moderati, l'organizzazione di un grande movimento popolare di massa. La soluzione nazionale unitaria avrebbe realizzato, secondo la visione gramsciana, un'iniziale promozione e modernizzazione del paese, ma avrebbe portato alla deteriore prassi del "trasformismo" in termini di metodologia procedurale per conservare nel tempo, il più a lungo possibile, il potere delle classi borghesi moderate. L'unità nazionale, inoltre, non risolve la "questione meridionale", che resterà "uno squilibrio e una contraddizione che erano nati dall'incapacità delle forze dirigenti risorgimentali di affrontare e risolvere la questione contadina".
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