La Bibliografia gramsciana, fondata da John M. Cammett, ora curata da Francesco Giasi e da Maria Luisa Righi con la collaborazione dell'International Gramsci Society raccoglie volumi, saggi e articoli su Gramsci pubblicati dal 1922 e pubblicazioni e traduzioni degli scritti di Gramsci dal 1927. Per aggiornamenti, integrazioni o correzioni scrivere a: bibliografiagramsciana@fondazionegramsci.org

  • Liguori, Guido Una palla di cartapesta: Le riflessioni di Gramsci tra football e democrazia

    Non si può dire che Antonio Gramsci abbia dedicato allo sport e alla cultura sportiva una attenzione specifica e particolare. Pur vivendo dall'autunno del 1911 in una moderna città industriale come Torino (era nato in Sardegna nel 1891) ed esercitando, dopo un intenso anche se non concluso "garzonato universitario", l'attività giornalistica dalla fine del 1915 all'inizio degli anni venti - quando la pratica politica, che era divenuta via via sempre più intensa, prese nella sua vita del tutto il sopravvento -, c'è solo un suo scritto giornalistico specificatamente dedicato al football, un altro che trae spunto da una corsa automobilistica e un rapido accenno al ciclismo. Non è molto, per uno che si sarebbe vantato, alcuni anni più tardi, di aver scritto "in dieci anni di giornalismo [...] tante righe da poter costruire 15 o 20 volumi di 400 pagine". Chi non conosce la produzione giornalistica di Gramsci può pensare che questo buco tematico sia dovuto ai suoi preponderanti interessi politici. Non è così. Gramsci - pur da sempre animato da una concezione del giornalismo come militanza - scrisse molto di argomenti di costume, riservando grande attenzione ai temi della cultura popolare e della cultura diffusa. In particolare, egli pubblicò soprattutto tra il 1916 e 1918, molti corsivi anonimi, con ritmo quasi quotidiano, sulle pagine dell'Avanti! in una rubrica di notazioni cittadine intitolata Sotto la Mole. E' in questa sede che troviamo il primo scritto gramsciano che qui ci interessa, dedicato fin dal titolo a due (contrapposte, per l'autore) passioni degli italiani: Il foot-ball e lo scopone.

    FA PARTE DI: Lancillotto e Nausica, 2-3, 1997, pp. 40 - 47
    RISTAMPA DI: Sentieri gramsciani, 2006, pp. 177 - 186
    SOGGETTI:Calcio (O Football); Democrazia





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    Non si può dire che Antonio Gramsci abbia dedicato allo sport e alla cultura sportiva una attenzione specifica e particolare. Pur vivendo dall'autunno del 1911 in una moderna città industriale come Torino (era nato in Sardegna nel 1891) ed esercitando, dopo un intenso anche se non concluso "garzonato universitario", l'attività giornalistica dalla fine del 1915 all'inizio degli anni venti - quando la pratica politica, che era divenuta via via sempre più intensa, prese nella sua vita del tutto il sopravvento -, c'è solo un suo scritto giornalistico specificatamente dedicato al football, un altro che trae spunto da una corsa automobilistica e un rapido accenno al ciclismo. Non è molto, per uno che si sarebbe vantato, alcuni anni più tardi, di aver scritto "in dieci anni di giornalismo [...] tante righe da poter costruire 15 o 20 volumi di 400 pagine". Chi non conosce la produzione giornalistica di Gramsci può pensare che questo buco tematico sia dovuto ai suoi preponderanti interessi politici. Non è così. Gramsci - pur da sempre animato da una concezione del giornalismo come militanza - scrisse molto di argomenti di costume, riservando grande attenzione ai temi della cultura popolare e della cultura diffusa. In particolare, egli pubblicò soprattutto tra il 1916 e 1918, molti corsivi anonimi, con ritmo quasi quotidiano, sulle pagine dell'Avanti! in una rubrica di notazioni cittadine intitolata Sotto la Mole. E' in questa sede che troviamo il primo scritto gramsciano che qui ci interessa, dedicato fin dal titolo a due (contrapposte, per l'autore) passioni degli italiani: Il foot-ball e lo scopone.

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